Lo stile del Centro
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Lo stile della narrazione
La narrazione sarà la metodologia che sarà usata in tutti gli incontri al Centro: si tratta di mettere al centro dell’esperienza una storia biblica ed entrare nell’interiorità dei personaggi e delle loro scelte. Per capire che la vita ci mette davanti a dei bivi in cui possiamo liberamente scegliere e non tutte le scelte sono scelte che danno vita, forza e senso. Si tratta anche di capire, attraverso le scelte del personaggio biblico, perché solo certe scelte danno felicità e certe no. Immedesimandosi nei personaggi e nelle loro dinamiche profonde si entrerà anche in se stessi e nel profondo desiderio di vita che abbiamo per poter trovare la strada personale verso la vita vera senza cadere in illusioni o paure. La comunità che si creerà e il clima di accoglienza e serenità aiuteranno ad entrare meglio nelle dinamiche profonde della vita confrontandoci su quello che veramente vale la pena di essere scelto in questa epoca della storia.
Lo stile scout
Le attività del Centro saranno condotte secondo lo stile scout. In modo particolare verranno utilizzati alcuni strumenti per creare vita comunitaria come un clima di accoglienza e semplicità, la strada, il confronto; altri per aiutare chi viene a Carceri ad entrare in se stessi e dare nuovo senso alla propria vita: il deserto, la veglia notturna, la preghiera. Infine alcuni strumenti per poter essere persona concrete e attente al bene degli altri come il servizio e lo scouting (osservazione della realtà per poter poi dedurre azioni di cambiamento e realizzare i progetti che si sono pensati). Lo stile scout è un modo di stare a questo mondo, una visione delle cose che permette di essere uomini e donne essenziali, radicati nella verità concreta delle cose e capaci di tendere al profondo senza perdersi nelle cose superficiali e inutili.
Spiritualità scout
Per spiritualità scout intendiamo un modo particolare di vivere lo stesso Vangelo proposto a tutti. Il Vangelo e lo Scautismo contengono buone notizie per i ragazzi e i giovani del nostro tempo e offrono una visione delle cose in cui Dio e noi uomini amiamo la vita e tutte le sue manifestazioni. Sentiamo per questo, come Gesù, di avere un radicale ottimismo per l’uomo e le sue possibilità, un amore per la Natura, l’idea di vita come strada, avventura e gioco, una visione critica di alcune dinamiche personali e comunitarie che non umanizzano la vita, una scelta della vita comunitaria dove l’altro è vissuto come dono e la nostra vita come servizio alla comunità e al bene comune.
Crediamo in un Dio che in Gesù ha narrato la sua passione per la vita e si è dato da fare fino al sacrificio per incoraggiare e promuovere tutto ciò che è desiderio di vita ed ha combattuto tutto ciò che nell’uomo e fuori di lui è morte.
Per questo crediamo che Carceri debba mettere al centro delle proprie attività l’ascolto della vita dei ragazzi e della Parola di Gesù, la preghiera come incontro personale e intimo con Gesù Risorto e la comunità come incontro con fratelli e sorelle che percorrono la stessa strada di uomini e donne. Per poter essere persone felici e libere come Cristo.